L’unione di coaching e game design per la creazione di giochi

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Group coaching & Game Design

L’unione di coaching e game design per la creazione di giochi

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Category : Game Design

Nel periodo tra febbraio e aprile 2016 si è svolta a Roma un’esperienza nuova: l’unione di coaching e game design per la creazione di board games. Questa notizia è stata riportata dalla prestigiosa scuola di coaching and training Fedro. Il coaching è un metodo che attraverso un processo creativo aiuta a sviluppare il potenziale e a raggiungere obiettivi nel lavoro, nella vita, nello sport e in qualunque situazione si voglia raggiungere una meta. Si basa sulla collaborazione tra coach (che è l’esperto del metodo) e cliente (chiamato coachee), che è il maggior esperto di se stesso. Il metodo usa una serie di domande che aiutano il coachee-cliente a esplorare il percorso per arrivare alla meta vedendolo da un’altra prospettiva, come se facesse una panoramica dall’alto per vedere la strada migliore per arrivare a meta. È molto usato nello sport dove lo sportivo vuole migliorarsi e vincere le gare, raggiungendo obiettivi concreti. È utile anche per obiettivi lavorativi, per raggiungere e migliorare i risultati. Il ruolo del coach è aiutare nella panoramica e collaborare a quattro mani nel progettare azioni concrete per arrivare a meta. Il coach non è un consulente perché non si sostituisce al cliente, il cliente farà le azioni del suo progetto in prima persona (per es. progetto lavorativo, progetto di vendite, progetto personale nello studio, nello sport, ecc.). Dal desiderio di alcuni game designer emergenti di creare nuovi prodotti per il mercato dei giochi da tavolo è nato un progetto integrato di coaching & game design per trasformare tale desiderio in un obiettivo concreto. Il progetto integrato ha preso la forma di un workshop (dal titolo “Fai il tuo gioco!) che conteneva elementi formativi delegati ad esperti del settore e un percorso di group coaching che ha coinvolto i nuovi game designer, individualmente o in piccoli team. Grazie al supporto di due coach professionisti, dr. Claudia Minozzi (ideatrice, progettista di tutta l’iniziativa e coach) e del collega Maurizio Viziano, i partecipanti sono riusciti a passare da idee molto vaghe ed appena abbozzate a progetti concreti che sono ora in fase di sviluppo del prototipo. La motivazione nel realizzare i board game era già molto elevata, ma i partecipanti avevano mostrato il bisogno di chiarire meglio quali fossero i passaggi ideativi per rendere la loro creazione più definita, originale e d’effetto. Il bisogno formativo è stato colmato da un professionista del settore, il game designer ed editore Andrea Sfiligoi, di Ganesha Games (con esperienza nel mercato internazionale e numerosi premi alla carriera). Per facilitare il visioning, si è fornita anche la possibilità di avere delle illustrazioni mirate a visualizzare il prodotto finito. I coach Claudia Minozzi e Maurizio Viziano hanno facilitato la creazione unendo domande potenti, preziosi feedback e task innovativi: per esempio utilizzando alcuni giochi (editi ed inediti) con funzione di “meta-giochi” (come è stato brillantemente osservato dal game designer Walter Nuccio, autore de “La progettazione dei giochi da tavolo”, ed. Mursia 2016). I meta-giochi sono stati utili ai coachee come strumenti di visioning, per immaginare – una volta terminato – alcuni dettagli del proprio futuro prototipo e l’effetto che avrebbero voluto provocare nel loro pubblico ideale. Il coaching è stato utile per:
  • Eliminare confusione: definire obiettivo
  • Acquisire un metodo: coaching applicabile a 360°
  • Facilitare apprendimenti e risultati: raggiungere obiettivo prima e meglio
  • Ispirare: visioning + feedback
  • Passaggio all’azione: azioni concrete
  • Allenamenti e sperimentazioni: task
  • Organizzazione: planning

Il METODO

la progettazione del workshop integrato di group coaching e game design si è svolta secondo criteri scientifici di progettazione e formazione, seguendo due fasi. La prima fase è consistita in un evento singolo pilota in cui erano presenti 8 partecipanti: 4 volevano sviluppare un progetto singolarmente e quattro facevano parte di un team (la dottoressa Claudia Minozzi è stata la coach dei singoli, il collega Maurizio Viziano ha seguito il team). Tutti avevano l’obiettivo comune della creazione di un gioco da tavolo: all’interno di una one session di oltre 4 ore, ci sono state molte occasioni di feedback sia da parte dei coach, che dei partecipanti stessi l’un l’altro. Questo incontro ha permesso di affinare le domande e gli esercizi più efficaci allo sviluppo del GROW e le domande più evocative adeguate all’individuazione degli elementi grafici, sviluppati per l’occasione dall’illustratrice con dei bozzetti eseguiti all’impronta. La seconda fase è stato un percorso di coaching di 4 incontri. Le domande e le attività già testate che si sono rivelate più efficaci nell’evento singolo sono state riproposte sia con schede in forma scritta, sia lanciate “a stagno” nel gruppo. È stata inoltre molto incentivata l’interazione tra tutti i partecipanti, il che ha reso il clima del gruppo molto sereno e adatto alla creatività. Essendo emerso un bisogno formativo sulle tecniche e sul mercato dei giochi da tavolo, un quinto incontro è stato condotto dall’esperto del settore, così da fornire strumenti utili al processo creativo. Al termine del percorso di coaching tutti i membri del gruppo hanno sviluppato un piano di azione efficace per la realizzazione dei loro prototipi e per una futura introduzione sul mercato. Durante l’ultimo incontro di group coaching è stato chiesto ai partecipanti di compilare una scheda di valutazione (quantitativa e qualitativa) per lasciare un loro feedback su tutto il progetto integrato e sui professionisti coinvolti: tali professionisti sono stati molto stimati, ma ciò che ha entusiasmato di più è stato il progetto stesso nel suo complesso, considerato innovativo e originale (da qualcuno definito addirittura geniale, con grande gioia dell’ideatrice!). Ai coachee è stato anche chiesto quali benefici e apprendimenti avessero avuto dal percorso: tutti hanno apprezzato il metodo del coaching e l’hanno trovato applicabile e utile non solo per questo obiettivo creativo, ma anche per altri obiettivi di vita e lavoro. Il coaching – in base a quanto riferito – è stato loro d’aiuto per pensare in modo differente, per programmarsi le attività seguendo uno schema e acquisire maggiore consapevolezza del “vero obiettivo”, ciò che veramente volevano ottenere da questo percorso. L’esperienza è stata fantastica anche per chi ha progettato e condotto il group coaching (e il format dell’intero workshop): aiutare nello sviluppo creativo di un prototipo è stato un onore, coinvolgente ed emozionante, la più grande soddisfazione che un coach può avere è veder sbocciare idee e fiorire progetti concreti. I prototipi completi parteciperanno al Contest dedicato all’illustre autore Andrea Angiolino (saggista, game designer, autore di numerose pubblicazioni, tra cui il Dizionario dei giochi, ed. Zanichelli), che è nel team della nuova edizione del progetto Fai il tuo gioco.

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